Si parla ormai da un pezzo di raw food, cioè di crudismo, ma questa scelta alimentare continua a far discutere. Questo tipo di alimentazione privilegia i cibi crudi, quindi nel vivo delle loro proprietà, come frutta, verdura, latte, semi, cereali germogliati, carne e pesce. A differenza dei cibi cotti, che sono più poveri di nutrienti a causa della cottura che ne brucia i principi attivi, l’apporto nutritivo dato da una dieta crudista sembra essere ben bilanciato, privo di grassi e di sostanze intossicanti. Gli esperti sostengono che i cibi crudi, o trattati a non più di 45 gradi, conservano inalterati i minerali, le vitamine e soprattutto gli enzimi.
Attenzione però che il raw food non porta con sé soltanto benefici: bisogna essere molto scrupolosi nel lavaggio della frutta e della verdura per evitare eventuali parassiti, così come è importantissimo aver cura delle temperature a cui vengono processati carni e pesci. Se non si rispettano precise indicazioni sulla conservazione degli alimenti, i disturbi per la salute possono essere anche molto gravi, dalla toxoplasmosi alla salmonellosi.
Ormai l’8% della popolazione mondiale (Eurispes) ha scelto il raw food come stile di vita e molti ristoranti si sono da tempo specializzati in questo tipo di cucina a dir poco creativa. Per non parlare del successo che questa alimentazione sta avendo tra gli chef, sempre più curiosi verso le cucine alternative.
Insomma, tra centrifughe, piatti freddi e cruditè, scegliendo il raw food si sceglie un vero e proprio stile di vita. E voi siete pro o contro questo tipo di alimentazione?